Absinthe, Selene Alaska.

Absinthe, Selene Alaska.

La morte veglia su ogni anima e la brama. L’ultimo respiro di ogni essere finito le appartiene e chi osa cercare di ingannarla non può che essere condannato ad un’eternità di dolore e sofferenze. Julian è sfuggito alla morte diventando un vampiro. James è sfuggito alla morte diventando un demone, ma la morte gli è rimasta dentro e lo segue in ogni dove da quando è tornato dall’inferno. I cuori di entrambi vivono in un passato da dimenticare, i corpi si muovono in un presente in bilico tra vizi e virtù. Le menti sostengono il gran tempio delle loro vite nutrendosi d’arte. Jago, burattinaio inarrestabile, ha sete di vendetta e niente gli impedirà di ottenerla: Julian è il suo antagonista da annientare e James un mero strumento da piegare.

“L’orologio a pendolo oscillava ticchettando fastidiosamente. James lo seguiva con lo sguardo, concentrato sul grande pendaglio d’ottone che dondolava avanti e indietro. La musica del carillon, metallica, risuonava tra le mura antiche di quello studio.”

Absinthe è un libro dall’atmosfera di altri tempi pur mantenendo una modernità di stile e di temi trattati. Una storia in cui l’ambiente gotico, sensuale e misterioso trasporta il lettore in una realtà suggestiva e ricca di rimandi alla cultura classica.

“Contemplazione, morte, innocenza, struggimento, amore. Verlaine che osservava rapito il suo Rimbaud. Julian che osservava rapito il suo James. Anime perdute, ritrovate. Anime disgiunte, congiunte. Anime dannate, nobilitate. Anime.”

Il rapporto tra Julian e James si sviluppa tra la scoperta di un passato dannato quanto difficile e un presente che promette speranza ma non redenzione. Due anime agli antipodi per mentalità ma affini nel condividere il fardello del proprio vissuto.

«Portami all’inferno con te,» sussurrò Daisy, estatica. «Non sono io a decidere chi portarmi all’inferno.» intervenne James, «A dirla tutta è l’inferno che ha risputato me,» spiegò. Lei sorrise. «Ammettilo, sei un demone della lussuria.» Allora il demone scosse il capo, lentamente, sfiorando ancora una volta, di proposito, le sue labbra. «I miei peccati sono l’unica cosa che non conoscerai mai, Odette.» mormorò. Le impedì di parlare nuovamente, premendo le labbra sulle sue. «Non mi importa cosa sei, se mi tieni con te,» sospirò la ballerina abbandonando la testa sul cuscino per trascinarlo con sé.

Tantissimi ed emozionanti i flashback che svelano piano piano un tempo lontano sia per James quanto per Julian, il demone e il vampiro che condividono anche la consapevolezza che non si può fuggire da ciò che si è stati. Ma come ogni storia che si rispetti entra in gioco un super cattivo, Jago, degno erede del più famoso antagonista dell’opera shakespeariana, il quale causerà non pochi problemi ai due giovani amanti.

“La lama di Jago si incastrò minacciosamente sul collo di Julian e il pomo d’Adamo di questo tremò. James lo vide sollevare fieramente il capo, nell’attesa della propria esecuzione capitale. Jago l’avrebbe fatto, James ne era certo.”

Un demone e un vampiro. Due vite straordinarie in collisione. L’arte il loro solido e unico collante. Tutto questo è Absinthe di Selene Alaska, ma non temete… c’è molto di più, non vi resta che scoprirlo.

Un abbraccio. 3SOB.