“Mi ero dimenticata com’era pronunciare il suo nome. Mi ero dimenticata che non era solo una R incisa su della plastica, ma che esisteva e mi aveva provocato immenso dolore.”
Ogni mattina, dopo essere uscita da casa, Effie mette su le sue cuffie rosse. Un po’ rovinate e con una R incisa sopra, impediscono al mondo esterno di mescolarsi al suo. Ogni volta che la musica è in pausa, il distante vociare degli studenti le ricorda di essere rimasta sola. A farle compagnia, soltanto le lucciole che brillano in riva al lago. Dell’artefice di quella situazione non le resta che quella reliquia, il ricordo dei suoi sorrisi e una rabbia immensa che non sa contro chi sfogare. Effie, non immagina neanche che il proprietario di quelle cuffie sta per tornare.
La cosa che più si apprezza di questo libro è sicuramente l’ambientazione: una piccola cittadina dai panorami fiabeschi che strizzano l’occhio alle creazioni grafiche dello studio Ghibli. I protagonisti sono caratterizzati a tutto tondo, comprese le contraddizioni e le fragilità dovute alla loro giovane età. Roe è un rubacuori consapevole dell’ascendete che ha su chiunque tranne che su Effie. Effie d’altro canto per quanto si sforzi di camuffare i suoi sentimenti per Roe in modo goffo e divertente, non riesce a nascondergli che tiene irrimediabilmente a lui. La scrittura diretta e scorrevole catapulta i lettori in una realtà familiare e super romantica.
Consigliato a tutti coloro che cercano una storia fresca con quel pizzico di batticuore che non guasta mai.
P.S. Grazie Debora, per avermi fatta entrare nel tuo magico mondo fatto di lucciole e profumo d’estate.
Un abbraccio, 3SOB.