“Alcuni stregoni sviluppano un’inclinazione per la magia meteorologica, o per gli incantesimi di trasformazione, o per eccezionali sortilegi di combattimento come il caro Orion. Io ho sviluppato un’inclinazione per la distruzione di massa. È colpa di mia madre, certo, proprio com’è sua la colpa del mio stupido nome. Lei è una di quelle tipe tutte fiori, perline e cristalli che danzano sotto la luna in onore della Dea.“
La Scholomance è una scuola di magia diversa da tutte le altre. Qui non esistono insegnanti né vacanze, e non è possibile riuscire a stringere amicizie disinteressate perché gli unici legami che si possono costruire sono strategici. Soprattutto, è una scuola dove il fallimento è sinonimo di morte certa (sul serio!). Le regole, alla Scholomance, sono drammaticamente semplici: non devi mai aggirarti da solo per i corridoi della scuola e devi prestare continua attenzione ai mangia-anime, pericolose creature mostruose che si annidano ovunque. Sopravvivere è più importante di qualsiasi voto. Una volta entrato nella scuola, infatti, hai solo due modi per uscirne: diplomarti… o morire! Ma l’ingresso alla Scholomance di una nuova studentessa, El, è destinato a cambiare le carte in tavola e a portare alla luce alcuni segreti dell’istituto. Galadriel “El” Higgins, infatti, è straordinariamente dotata. Forse, tra tutti gli studenti, è l’unica preparata a una scuola tanto pericolosa. Pur non avendo dalla sua un gran numero di alleati – la maggior parte degli studenti la tiene a distanza perché di lei ha molta paura… e perché non è quel che si dice una ragazza amabile – e non incarnando esattamente l’idea di eroina senza macchia, potrebbe senza troppi sforzi evocare un potere oscuro così forte da radere al suolo intere montagne e annientare milioni di persone ignare e innocenti. Per lei, infatti, sarebbe un gioco da ragazzi usare la sua magia per sbarazzarsi una volta per tutte dei mostri che infestano la scuola e che attendono la notte per aggredire e uccidere i suoi compagni. Il problema non proprio trascurabile è che farvi ricorso potrebbe portare alla morte di tutti gli altri studenti.
La scrittura e lo stile sono piacevoli, Naomi Novik sa comunicare bene e lo fa scegliendo un registro ipergiovanile e diretto. Le cose che invece non convincono fin dai primi capitoli sono: una trama che non decolla mai veramente, una protagonista costruita ad hoc con l’intento di voler risultare originale ma che di fatto si rivela odiosa in tutto e per tutto (difficilissimo entrare in empatia con una personalità sviluppata così superficialmente) e uno sviluppo degli eventi lacunoso, piatto e senza spessore. Dall’inizio alla fine del libro non succede letteralmente nulla. Volendo tirare le somme: Scholomance è un portentoso no.
Libro consigliato solo in caso di mancanza di altre opzioni di lettura.
Un abbraccio, 3SOB.