The Great When di Alan Moore, edito in Italia da Fanucci Editore, segna il ritorno dell’autore britannico alla narrativa, dopo il suo precedente romanzo Jerusalem. Questo libro inaugura la serie “Long London” ed è ambientato nella Londra del 1949, un periodo post-bellico caratterizzato da macerie e cicatrici lasciate dalla Seconda Guerra Mondiale.
Il protagonista, Dennis Knuckleyard, è un ragazzo di 18 anni che lavora in una libreria di Shoreditch. La sua vita ordinaria viene sconvolta quando scopre un libro misterioso che funge da chiave per accedere a una Londra parallela, nota come “Long London”. Questo mondo alternativo è popolato da figure enigmatiche e da una magia palpabile che trasforma la città in un luogo straordinario.
Lo stile di Moore in The Great When è distintivo e complesso, caratterizzato da una scrittura ricca e dettagliata, che si intreccia perfettamente con la trama affascinante e misteriosa. La sua prosa riesce a evocare immagini potenti, in cui la Londra di fine anni ’40 diventa un palcoscenico in cui magia e realtà si fondono. Moore utilizza un linguaggio che scivola senza sforzo tra il quotidiano e il soprannaturale, conferendo al racconto una sensazione onirica, come se la realtà fosse sempre sul punto di sfaldarsi per lasciare spazio all’incanto.
Un altro aspetto notevole è l’uso delle descrizioni: Moore è un maestro nel creare ambienti visivamente potenti, dando vita a scene che sembrano quasi tangibili. La sua attenzione ai dettagli architettonici e storici non è solo decorativa, ma contribuisce anche a costruire l’atmosfera: una Londra intrisa di storie, segreti e leggende non raccontate. Ogni angolo della città, ogni oggetto o personaggio che popola The Great When è impregnato di un senso di scoperta, come se il lettore dovesse decifrare un codice nascosto.
Questo stile particolare spesso sfuma i confini tra il fantastico e il reale. L’approccio di Moore alle dinamiche di dialogo è sottile e ricco di sfumature, dando ai personaggi una qualità che li rende profondamente umani, ma anche lontani, come se abitassero un altro piano di esistenza.
Il romanzo è anche un viaggio attraverso la struttura stessa della narrazione. Moore non si limita a raccontare una storia lineare; gioca con la forma e la percezione temporale sfidando la visione convenzionale della trama. Alcuni lettori hanno sottolineato come l’uso del simbolismo sia particolarmente forte, creando una storia che non è solo un romanzo di avventura, ma anche una riflessione su temi più profondi, come la memoria storica e la trasformazione culturale.
The Great When è un libro che unisce la maestria narrativa di Alan Moore a una visione affascinante e magica di Londra, offrendo ai lettori un viaggio indimenticabile attraverso una città che è al contempo reale e fantastica.